Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo II, 1831.djvu/157

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SOPRA DANTE 153

trasportata, così ancora in breve tempo si trasmuterà in altrui; e segue, e d’uno in altro sangue, la sentenza delle quali parole, quantunque una medesima possa essere con la superiore, nondimeno volendola a più breve permutazione e di minor fatto deducere, possiam dire d’una famiglia in un’altra, inquanto, d’un medesimo sangue si tengono quegli che d’una medesima famiglia sono; siccome, acciocchè le cose antiche pospognamo, abbiam potuto vedere e veggiamo nella citta nostra piena di queste trasmutazioni. Furon de’ nostri dì i Cerchi, i Donati, i Tosinghi e altri in tanto stato nella nostra città, che essi come volevano guidavano le piccole cose e le grandi, secondo il piacer loro, ove oggi appena è ricordo di loro; ed è questa grandigia trapassata in famiglie, delle quali allora non era alcun ricordo; e così da quegli che ora son presidenti, si dee credere che trapasserà in altri, e questo senza alcun fallo addiviene,

Oltre la difension de’ senni umani.

Alla dimostrazione della qual verità si potrebbono inducere infinite istorie, e mille dimostrazioni; ma perciocchè assai può a ciascuno esser manifesto i senni degli uomini non valere a potere gli stati temporali fermare, si può fare senza più stendersene in parole; e per queste permutazioni avviene, Che una gente impera, signoreggiando, e l’altra langue, servendo; e ciò avviene, Seguendo, i mondani beni, il giudicio di costei, cioè di questa ministra; il qual giudicio, Che sta occulto, e’ sensi umani, come in erba l’angue. Anguis è una spezie di serpenti, la