Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo II, 1831.djvu/158

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154 COMENTO DEL BOCCACCI

quale ha la pelle verde, e volentieri, e massimamente la state, abita ne’ prati fra l’erbe e perciocchè egli è con l’erbe d’un medesimo colore, rade volte fra quelle è prima veduto, che toccato e sentito: e così dice l’autore, il giudicio o il consiglio di questa ministra, è sì occulto a’ sensi umani, ch’egli non può prima esser conosciuto che sentito: ed oltre a questo, roborando ancora l’autore la predetta ragione, seguita,

Vostro saver non ha contasto a lei:

quasi voglia in queste parole pretendere, che ancorachè noi, o per industria o per chiara dimostrazione conoscessimo, o vedessimo a quello a che il giudicio di questa ministra s’inchina, non pare che per nostro sapere o ingegno possiamo a quello contrastare, o opporci in guisa che valevole sia: e questo essere vero, s’è già per molte manifeste cose veduto. Creso re di Lidia vide in sogno essergli tolto Atis suo figliuolo da Ferrea, ec. Mostrò Iddio ad Astiage re de’ Medi in due sogni, che il figliuolo, il quale ancora non era generato di Mandane sua figliuola, il dovea privare dello imperio d’Asia; nè gli giovò il maritarla ad uomo non degno di moglie nata di real sangue, nè il far poi gittare il figliuolo natone alle fiere, che quello non avvenisse, già nel consiglio di questa ministra fermato. Non poterono l’avere cacciato del regno d’Alba in villa Numitore, d’avere ucciso Lauso suo figliuolo, d’aver fatta vergine vestale Ilia sua figliuola, adoperare che Amulio non fosse del regno gittatovi, nè stituitovi Numitore: infiniti sarebbono gli esempli, che ad approvar questo si potrebbero mostrare, lasciandoci tirare all’attitudine dataci