Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo II, 1831.djvu/62

Da Wikisource.
58 COMENTO DEL BOCCACCI

re, perciocchè la divina giustizia non permette, che in alcuna guisa alcun dannato abbia o possa avere cosa che al suo desiderio si conformi, o gli porga consolazione o piacere alcuno: alla quale assai manifestamente sarebbe contro, se questa donna, come vuol mostrare nelle sue parole, a sè medesima compiacesse dello stare in compagnia del suo amante.

Amor condusse noi ad una morte:

cioè ad essere uccisi insieme, e in un punto: Caina attende. Caina è una parte del nono cerchio del presente libro, così chiamata da Caino, figliuolo d’Adamo, il quale perocchè uccise il fratello carnale, mostra di sentire che egli sia in quel cerchio dannato: e perciocchè egli fu il primo che cotal peccato commise, dinomina l’autore quel cerchio da lui; e in quel si puniscono tutti coloro che fratelli e congiunti uccidono. E perciò dice questa donna, che quel cerchio aspetta Gianciotto, il quale uccise lei sua moglie, e Polo suo fratello: chi, cioè colui, in vita ci spense, cioè uccise; perciocchè morte non è altro che un privare, il quale si può dire spegner di vita. Queste parole di sopra dette, da lor ci fur porte cioè da madonna Francesca, parlante per sè e per Polo.

Da ch’io intesi quest’anime offense,

sì dalla morte ricevuta, sì dal prsente tormento, Chinai ’l viso, come colui fa il quale ha udita cosa che gli grava, e tanto il tenni basso,

Fin che ’l Poeta mi disse, che pense?

Quasi volesse dire, e’ si conviene intendere ad altro. Quando risposi, alla domanda di Virgilio, e comin-