Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo III, 1832.djvu/166

Da Wikisource.
158 COMENTO DEL BOCCACCI

le infermità, i disagi, i rimproveri, le beffe, le quali di sè o veggono o odon fare, o credon che fatte sieno; e son queste cagne tutte nere, cioè tutte piene di tristizia, la qual per lo color nero è significata; correnti e velocissime, in quanto subitamente in qualunque parte si sieno gli giungono e affliggono, in tanto che esse fanno loro spessissimamente desiderare e chiamar la morte: e questo basti alla parte seconda.


CAPITOLO QUATTORDICESIMO


Poichè la carità del natio loco ec.

Assai è manifesta la continuazione di questo canto col precedente; in quanto nella fine del superiore scrive, come pregato fosse da quello spirito, che dicea aver fatto giubbetto a sè delle sue case, che esso raccogliesse i rami e le frondi sparte dall’impeto delle cagne, le quali avevano lacerato Giacomo da santo Andrea; e nel principio di questo mostra come le raccogliesse: e poi seguendo dimostra in questo settimo cerchio punirsi quella spezie de’ violenti, i quali contro a Dio, e contro alle sue cose violenza fecero: e dividesi il presente canto in otto parti, nella prima descrive la qualità del luogo, nel quale dice sè esser venuto: nella seconda dice sè avere veduti greggi d’anime dannate, e dimostra la pena