Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo III, 1832.djvu/188

Da Wikisource.
180 COMENTO DEL BOCCACCI

questo ordine tra gli altri, che quando il fanciullo piagneva, essi co’ bastoni battevano o gli scudi loro, o bacini o altra cosa che facesse romore, acciocchè il pianto non fosse sentito. E poi segue l’autore, Dentro dal monte, Ida, sta dritto un gran veglio, cioè la statua d’un gran veglio, cioè vecchio,

Che tien volte le spalle in ver Damiata,

Damiata è una buona e grande città d’Egitto posta sopra il fiume del Nilo,

E Roma guarda siccome suo speglio,

cioè suo specchio; e così tien le spalle verso levante, e il viso verso ponente.

La testa sua, di questa statua, è di fin or formata,
E puro argento son le braccia e ’l petto,

di questa statua;

Poi è di rame fino alla forcata:

Da indi in giù, cioè dalla inforcatura insino a’ piedi, è tutto ferro eletto, cioè senza alcuna mistura d’altro metallo, Salvo che ’l destro piede, di questa statua, è terra cotta, come sono i mattoni; E sta su quel più che ’n su l’altro, cioè in sul sinistro, eretto, e così mostra si fermi più in sul destro che in sul sinistro, come generalmente tutti facciamo; perciocchè i membri del corpo nostro, i quali sono dalla parte destra, hanno più di vigore e di forza che i sinistri: e ciò si crede che avvenga, perciocchè la bocca del cuore è volta verso il destro lato del corpo, e verso quello versa il sangue, il quale poi per tutte le vene del corpo si spande, il calore del quale si crede essere cagion di più forza a’ mem-