Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo III, 1832.djvu/235

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SOPRA DANTE 227

sue opere vie: e questa è quella vita nella quale ser Brunetto Latino dice che ancora vive, cioè nella composizioae del suo Tesoro, avendo per morte quella vita nella quale vive lo spirito suo: poi segue, e più non cheggio: quasi dica, questo mi sarà assai. Poi si rivolse, detto questo, e parve di coloro,

Che corrono a Verona ’l drappo verde

Per la campagna; secondochè io ho inteso, i Veronesi per antica usanza fanno in una lor festa correre ad uomini ignudi un drappo verde, al qual corso, per tema di vergogna, non si mette alcuno se velocissimo corridore non si tiene; e perciocchè partendosi ser Brunetto dall’autore, velocissimamente correa, l’assomiglia l’autore a questi cotali che quel drappo verde corrono: e acciocchè ancora più veloce il dimostri, dice, e parve di costoro, cioè di quegli che corrono, Quegli Che vince, essendo davanti a tutti gli altri, e non colui che perde, rimanendo addietro. L’allegoria del presente canto, cioè come la pena, scritta per l’autore, che a questi che peccarono contra natura è data, si conformi con la colpa commessa, si dimostrerà nel XVII canto, dove si dirà di tutta questa spezie de’ violenti.