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250 COMENTO DEL BOCCACCI

solo chiamato Livio, al quale era toccata la Gallia Cisalpina in provincia, quivi ordinò la corte sua a dover tener ragione a quegli della provincia: comechè essi dicano lor ciance d’una reina chiamata Livia, la qual non si trova che fosse in rerum naturâ, e da quella dicono essere stata prima edificata la città,

Rimbomba là sovra san Benedetto,
Dall’alpe per cadere ad una scesa,

questo fiume chiamato Acquacheta nasce nelle dette Alpi, in un luogo chiamato l’Eremo, e discendendo a guisa d’un fossato, giù cade non guari lontano al monisterio di san Benedetto predetto, d’un balzo giuso; e in quel cadere fa un gran romore, e massimamente quando a tempo piovoso corre con più acqua,

Ove dovea per mille esser ricetto.

Io fui già lungamente in dubbio di ciò che l’autore volesse in questo verso dire; poi per ventura trovatomi nel detto monisterio di san Benedetto, insieme con l’abate del luogo, ed egli mi disse, che fu già tenuto ragionamento per quelli conti, i quali son signori di quella Alpe, di volere assai presso di questo luogo dove quest’acqua cade, siccome in luogo molto comodo agli abitanti, fare un castello, e riducervi entro molte villate da torno di lor vassalli: poi morì colui che questo più che alcun degli altri metteva innanzi, e così il ragionamento non ebbe effetto: e questo è quello che l’autor dice, Ove dovea per mille, cioè per molti, esser ricetto, cioè stanza e abitazione.