Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo III, 1832.djvu/38

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30 COMENTO DEL BOCCACCI

nuto in concordia con lei, siccome ne’ patti della pace par che fosse, fece il passaggio oltre mare; nel quale essendo occupato, la chiesa gli fece tutto il reame di Sicilia ribellare: e oltre a ciò, scrisse il papa al soldano, la via la quel dovesse tenere a farlo di là morire: le quali lettere il soldano, non per amor che portasse all’imperadore, ma per seminar zizzania e malavoglienza tra lui e la chiesa, acciocchè esso potesse più sicuro vivere dello stato suo, mostrò allo imperadore: le quali come egli vide e conobbe, concordatosi col soldano, e sapendo ancora come la chiesa gli avea ribellato il reame, occultamente e con poca compagnia se ne tornò di qua, e fu ricevuto, secondochè alcuni raccontano, in Benevento; e brevemente in piccolissimo spazio di tempo recuperò tutto senza alcuna arme il reame suo; e per dispetto della chiesa mandò a Tunisi per una gran quantità di saracini, e diede loro per istanza una città stata lungamente disfatta, chiamata Lucera, come che i volgari la chiamino Nocera, nel mezzo quasi di Puglia piana; ed egli per sè dall’una delle parti, la quale è alquanto più rilevata che l’altra, vi fece un mirabile e bello e forte castello, il quale ancora è in piè: e’ saracini nel compreso della terra disfatta fecero le lor case, come ciascun potè meglio. Ed essendo il paese ubertoso, volentieri vi dimorarono, e multiplicarono in tanta quantità, che essi correvano tutta la Puglia quando voglia ne venia loro. Oltre a ciò in Lombardia e in Toscana indebolì forte i sudditi e la parte della chiesa, e gran guerra menò loro, e molti danni fece, non lasciando nel suo regno usa-