Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo III, 1832.djvu/57

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SOPRA DANTE 49

La tua ragione, nel dimostrnre, ed assai ben distingue Questo baratro, cioè questo inferno, il quale è da quinci in giù, e, similmente distingue bene, il popol che ’l possiede, cioè i peccatori i quali in esso son tormentati.

Ma dimmi: quei della palude pingue,

cioè gl’iracundi e gli accidiosi, i quali son tormentati nella palude di Stige, la quale cognomina pingue per la sua grossezza del loto e del fastidio il quale v’è dentro, e quegli, Che mena il vento, cioè i lussuriosi, che son di sopra nel secondo cerchio, e, quegli, che batte la pioggia, cioè i golosi, i quali sono di sopra nel terzo cerchio, E, quegli, che s’incontran con sì aspre lingue, cioè gli avari e’ prodighi, i quali sono nel quarto cerchio: e dice, s’incontran con sì aspre lingue, cioè mordaci, in quanto dicono l’un contro all’altro, Perche tieni, e perche burli?

Perchè non dentro della città roggia,

cioè rossa per lo fuoco, il quale facendola rovente, la fa di nera divenir rossa, Son e’ puniti, come son costoro de’ quali tu mi ragioni, se Dio gli ha in ira? cioè se Dio è adirato contro a loro? E se non gli ha, in ira, perchè sono a tal foggia? cioè puniti, come di sopra abbiam veduto. Ed egli a me. Qui comincia la quarta parte del presente canto, nella quale Virgilio mostrandogli la ragione, per la quale quello avviene di che egli domanda, gli solve il dubbio mossogli: dice adunque, Ed egli a me, supple rispose, alquanto commosso e dicendo: perche tanto delira,

com. di dante T. III. 4