Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo III, 1832.djvu/70

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62 COMENTO DEL BOCCACCI

come Virgilio gli mostrasse un fiume di sangue, e che gente d’intorno v’andasse: nella quarta mostra, come Virgilio parlasse a’ Centauri che ’l fiume circuivano, e fossenegli un conceduto per guida: nella quinta dice, come seguendo il Centauro, esso dimostrasse loro le pene de’ tiranni e de’ rubatori: nella sesta e ultima, come avendo il Centauro passato l’autore dall’altra parte del fiume, se ne tornasse indietro: la seconda comincia quivi: Così prendemmo via: la terza quivi: Ma ficca gli occhi: la quarta quivi: Vedendoci calar: la quinta quivi: Noi ci movemmo: la sesta e ultima qui; Poi si rivolse. Dice adunque, Era lo loco: ove la lettera si vuole così ordinare: Lo loco ove venimmo a scender la riva, era alpestro, dice la riva intendendo per la ripa; e questo dico perciocchè molti fanno distinzione tra riva e ripa; chiamando riva quella del fiume, e ripa gli argini che sopra le fosse si fanno, o dintorno alle castella, o ancora in luoghi declivi, per i quali d’alcun luogo alto si scende al più basso, come era in questo luogo: e dice questo luogo essere alpestro, cioè senza alcuno ordinato sentiero o via, siccome noi il più veggiamo i trarupi dell’alpi e de’ luoghi salvatichi: e oltre a ciò dice, che tal, per quel, ch’ivi er’anco, cioè per lo Minotauro, che in quel luogo giacea come appresso si dimostra, Che ogni vista ne sarebbe schiva, a doverlo riguardare. E per più aprirne la qualità del luogo mi dimostra per un esemplo, e dice che egli era tale,

Qual’è quella ruina, che nel fianco