Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo III, 1832.djvu/71

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SOPRA DANTE 63

Di là da Trento l’Adice percosse,

è questa una ruina, la quale si trova andando da Trento città di Lombardia, verso Tiralli su per l’Adice, la quale dalla sommità d’un monte discende tutta in su la riva dell’Adice: e la cagione di questa ruina del monte pare essere stata l’una delle tre cose, o l’essere stato il monte percosso nel lato dall’impeto del fiume, il quale scendendo dalle montagne propinque, viene ne’ tempi delle piove con velocissimo e impetuoso corso, e così percotendo il monte, il quale non è di molto tenace terreno, il fece ruinare come si vede: o veramente cadde parte del detto monte per alcun tremuoto che fu nella contrada, come assai ne caggion per lo mondo: o cadde per mancamento di sostegno. È in assai parti la terra cavernosa, e in queste caverne è quasi sempre acqua, la quale evaporando, e umettando le parti superiori delle caverne, sempre le rodono e indeboliscono; perchè avvien talvolta che premute molto dal peso superiore, non potendolo più sostenere, cascano, e così casca quel che di sopra v’era: e quinci talvolta procedono le voragini, le quali abbiamo udite o lette essere in alcun luogo avvenute: e avendo adunque l’autor detto, l’Adice percosse, pone l’altre due cagioni per le quali potè avvenire dicendo,

O per tremuoto, o per sestegno manco:

è il tremuoto causato da aere rinchiuso nel ventre della terra, il quale essendo molto, e volendo uscir del luogo nel quale è racchiuso, con tanta forza alcuna volta si muove dall’una parte all’altra della caverna, che egli fa tutte le parti circunstanti tremare;