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92 | LA TESEIDE |
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Febo salendo con li suoi cavalli,
Del ciel teneva l’umile animale
Che Europa portò senza intervalli
Là dove il nome suo dimora avale;
E con lui insieme grazïosi stalli
Venus facea de’ passi con che sale:
Perchè rideva il cielo tutto quanto,
D’Amon che ’n pesce dimorava intanto
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Da questa lieta vista delle stelle
Prendea la terra grazïosi effetti,
E rivestiva le sue parti belle
Di nuove erbette e di vaghi fioretti;
E le sue braccia le piante novelle
Avean di fronde rivestite, e stretti
Eran dal tempo gli alberi a fiorire
Ed a far frutto, e ’l mondo rimbellire.
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E gli uccelletti ancora i loro amori
Incominciato avien tutti a cantare,
Giulivi e gai nelle fronde e fiori;
E gli animali nol potean celare,
Anzi ’l mostravan con sembianti fuori;
E’ giovinetti lieti, che ad amare
Eran disposti, sentivan nel core
Fervente più che mai crescere amore.