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LIBRO SETTIMO | 225 |
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Dunque contento il giovinetto stette
Con isperanza di vittoria avere:
Nè quella notte di quel tempio uscette,
Anzi la spese tututta in preghiere,
E più segnali in quella ricevette
Che gli affermaron più le cose vere:
Ma poscia ch’egli apparve il nuovo giorno,
Fecesi armare il giovinetto adorno.
42
Palemon similmente fatto avea
Claschedun tempio ad Atene fumare,
Nè in cielo avea lasciato o Dio o Dea,
Che per sè non facesse egli pregare:
Ma sopra tutti gli altri Citerea
Gli piacque più quel giorno d’onorare
Con incensi e con vittime pietose,
E nel suo tempio ad adorar si pose.
43
E fe’ divoto cotale orazione:
O bella Dea del buon Vulcano sposa,
Per cui s’allegra il monte Citerone,
Deh, i’ ti prego che mi sii pietosa
Per quello amor che portasti ad Adone,
E la mia voglia per te amorosa
Contenta, e fa’ la mia destra possente
Doman, per modo, ch’io ne sia godente.
bocc. la teseide | 15 |