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226 | LA TESEIDE |
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Nulla persona sa quanto io amo;
Nessun conosce il mio sommo disio;
Nullo poria sentir quant’io la bramo,
La bella Emilia, donna del cor mio,
Cui giorno e notte sempre ad ogni or’ chiamo;
Se non se tu e ’l tuo figliuolo Iddio,
Gli qua’ sentite dentro quanto amore
Per lei martira me suo servidore.
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Io non poria con parole l’effetto
Mostrar ch’i’ ho, nè dir quant’io lo sento:
Tu sola lo conosci, ed al difetto
Puoi Dea dar lontan contentamento,
E ’l mio penar ritornare in diletto,
Se lu fai ciò di che io qui attento
Tanto ti prego, cioè che io sia
In possession d’Emilia donna mia.
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Io non ti chieggio in arme aver vittoria,
Per li templi di Marte d’arme ornare:
Io non ti chieggio di portarne gloria
Di que’ doman, contra de’ qua’ provare
Mi converrà’, nè cerco che memoria
Lontana duri del mio operare;
Io cerco solo Emilia, la qual puoi
Donarmi, Dea, se donar la mi vuoi.