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LIBRO OTTAVO | 271 |
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A questo venne correndo Peleo,
Mostrando sè degno padre d’Achille,
Ed in mezzo la pressa far si feo
Vie più di luogo assai che se con mille
Vi fosse giunto, e ’l figliuol di Perseo
Con lui insieme; e’ parea che faville
Gittasson d’ogni parte, sì ferventi
Pervenner quivi con tutte le genti.
33
E ’ncontro al gran Minos Peleo si mise
Con un bastone di ferro impugnato,
Nè mai alcun per colpir gli divise,
Sì parea ciascheduno inanimato:
E tanto il buon Peleo si intramise
Ferendo forte, e sostenendo armato,
Che mal suo grado ebbe Minos prigione,
Egli e co’ suoi lo buon Mirmidone.
34
Il qual riscuoter Ditteo operava
Con quella forza che potea maggiore,
E ’l Ciprian Rifeo forte l’atava,
E ’l simile faceva il buon Mintore,
Alli quali Astragone alto gridava:
Deh riscotiamo il nostro gran signore:
E Pirro, e Cenis, e Tricon sagace
Ciaschedun sopra ciò quanto può face.