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12 | LA TESEIDE |
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Recato adunque co’ ferri ad effetto
Lor mal voler, voller maestra e duce
Che correggesse ciascun lor difetto,
Ed a ben viver desse forma e luce.
Nè a tal voglia dier lungo rispetto,
Ma delle donne che ’l loco produce
Elesser per reina in la lor terra
Ippolita gentil mastra di guerra.
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La quale ancora che femmina fosse,
E di bellezza piena oltra misura,
Prese la signoria, e si rimosse
Da sè ciascuna femminil paura;
Ed in tal guisa ordinò le sue posse,
Che ’l regno suo e sè fece sicura;
Nè di vicine genti avea dottanza,
Sì si fidava nella sua possanza.
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Regnando adunque animosa costei,
Alle sue donne fe’ comandamento,
Che Greci, o Traci, Egizii o Sabei,
Nè uomin altri alcun nel tenimento
Entrar lasciasson, s’elle avean di lei
La grazia cara, ma ciascuno spento
Di vita fosse che vi si accostasse,
Se subito il terren non isgombrasse.