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306 | LA TESEIDE |
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Sopra l’alta arce di Minerva attenti
Venere e Marte a rimirar costoro
Stavan, fra sè dell’ordine contenti,
Che preso fu, per li preghi, fra loro:
Ma già veggendo Venus che le genti
Di Palemon non potien dar ristoro
Alla battaglia più, rivolta a Marte
Disse: oramai fornita è la tua parte:
3
Ben hai d’Arcita piena l’orazione,
Che come vedi va vittorïoso:
Or resta a me quella di Palemone,
H qual perdente vedi star doglioso,
A mio poter mandare a sequizione;
Alla qual Marte fatto grazïoso,
Amica, disse, ciò che dici è ’l vero:
Fa’ oramai il tuo piacere intero.
4
Ella avia poco avanti visitati
Gli oscuri regni dell’ardente Dite,
Ed al re nero aveva palesati
I suol disii: perchè da quelli uscite
Eran più Furie con alti mandati;
Ma ella Erinni presa, all’altre, gite
Dove vi piace, disse; e poi a questa
Tutta la voglia sua fe’ manifesta.