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LIBRO UNDECIMO | 379 |
20
La qual non si credea che solamente
Gli uomini avesse per età passati,
Ma si credea che le Ninfe sovente
E i Fauni e le lor greggi permutati
Fosson da lei, che continovamente
Di sterpi nuovamente procreati
Si ristorava, in eterno durando,
E degli antichi suoi pochi mancando.
21
Al miserabil loco soprastava
Tagliamento continovo, del quale
Ogni covil si vide che vi stava;
E fuggì quindi ciascun animale,
Ed ogni uccello i suoi nidi lasciava,
Temendo il mai più non sentito male:
Ed alla luce in quel giammai non stata
Io poca d’ora si die’ larga entrata.
22
Quivi tagliati cadder gli alti faggi
Ed i morbidi tigli, i qua’ ferrati
Sogliono ispaventare i fier coraggi
Nelle battaglie molto adoperati:
Nè sì difeser dagli nuovi oltraggi
Gli escoli ed i caoni, ma tagliati
Furono ancora, e ’l durante cipresso
Ad ogni bruma, ed il cerro con esso.