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430 | LA TESEIDE |
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Durò la festa degli alti baroni
Più giorni poi continovatamente,
Dove si dieron grandissimi doni
A ciascheduna maniera di gente:
Ricchi vi fur, ministrieri e buffoni,
E qualunque altri per sè parimente:
Ma dopo il dì quindecimo si pose
Fine alle feste liete e grazïose.
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Già due fïate era stata cornuta
La sorella di Febo, e tante piena
Similemente era stata veduta,
Poichè la nobil baronia in Atena
Delle contrade sue era venuta:
Onde parve a ciascun, poichè l’amena
Festa era fatta, di tornare omai
Ne’ suoi paesi, quivi stati assai.
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Onde ciaschedun re prese commiato
Dal vecchio Egeo e ancora da Teseo.
E dalle donne ancor l’hanno pigliato,
E poi da Palemone; il qual rendeo
A tutti grazie, e sè disse obbligato
A ciaschedun per sè e per Penteo
In tutto ciò che operar potesse,
Mentre che esso nel mondo vivesse.