Pagina:Boccaccio - Ninfale fiesolano di Giovanni Boccaccio ridotto a vera lezione, 1834.djvu/100

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PARTE QUINTA




I.

Mensola avendo bene Affrico inteso
     Ciò ch’avea detto del suo innamorare,
     E come fu da prima di lei preso,
     E poi le cose ch’Amor gli fe’ fare,
     Alquanto nel suo cuore si fu acceso
     Il fuoco, e cominciava a sospirare,
     E pure Amor l’avea già ben ferita,

     Come ch’ella paresse sbigottita.

II.

Poi disse: oimè, e’ mi racorda bene
     Ch’io fui l’altrier gran pezza seguitata
     Da un, non so se tu quel desso sene
     Che ora m’hai così vituperata,
     E ben so io che per donarli pene,
     Inverso lui mi rivolsi crucciata,
     E ’l dardo mio a lui forte lanciava,
     Veggendo pur ched e’ mi seguitava.