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98 | ninfale fiesolano |
XII.
Però ti prego che tu ora facci
Sì come savia, e di questi partiti
Il miglior prendi, e gli altri da te cacci;
E gli spiriti tuoi ispauriti
Conforta un poco, e fa’ che tu m’abbracci,
E bacia me con baci saporiti,
Anima mia, sì com’io bacio te;
XIII.
Amor legava tuttavia il core
Colle parole ch’Affrico diceva
Di Mensola, sì che in parte il dolore
S’era partito, già perchè vedeva
Ch’altro esser non potea, e poi l’amore
Ch’ad Affrico portò, quando credeva
Che ninfa fosse, or più forte s’incende
XIV.
E per volerlo in parte contentare
Gli gittò al collo il suo sinistro braccio,
Ma non lo volle ancor però baciare,
Forse parendole ancor troppo avaccio
Di doversi con lui sì assicurare,
E disse: oimè tapina, ch’io non saccio
Com’io possa campar, se tal peccato
Sarà a Dïana giammai palesato.