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parte quinta | 99 |
XV.
Nè ardirò giammai con ninfa alcuna,
Com’io solea, nell’acqua più bagnarmi,
Nè anche, poichè vuol la mia fortuna,
Dove ne sia alcuna ritrovarmi,
Che s’elle ciò sapesson, ciascheduna
Tosto a Dïana andrebbono a accusarmi;
Onde pur sola mi converrà stare,
XVI.
E ben conosco che s’io m’uccidessi,
Che ’l mio peccato minor non sarebbe,
E quel che tu hai fatto non avessi,
Son molto certa ch’esser non potrebbe:
E se ’l contradio di questo credessi,
A quest’ora doman non giugnerebbe
La vita mia, che di cotal fallenza
XVII.
Ma poichè i tuoi conforti son sì buoni,
Che rivolto hanno tutto il mio pensiero,
E sì legato m’hanno i tuoi sermoni,
Che ’l mio voler tanto crudele e fiero
Ho via levato: ma quel che ragioni,
Di rimanerti meco, a dirti il vero
Non consentire’ mai, perchè sarebbe
Mal sopra male, e saper si potrebbe.