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parte prima | 9 |
XVIII.
Era in quel tempo del mese di maggio,
Quando i be’ prati rilucon di fiori,
E gli usignuoli per ogni rivaggio
Manifestan con canti i loro amori,
E’ giovanetti con lieto coraggio
Senton d’amore più caldi i vapori,
Quando la Dea Dïana a Fiesol venne,
XIX.
Intorno ad una bella e chiara fonte
Di fresche erbette e di fiori adornata,
La quale ancor dimora appiè del monte
Cecer, da quella parte ove ’l sol guata
Quand’è nel mezzo giorno a fronte a fronte,
E fonte Aqueli è oggi nominata:
Intorno a quella Diana allor si volse
XX.
Così a sedere tutte quante intorno
Si posono alla fonte chiara e bella,
Ed una ninfa senza far soggiorno
Si levò ritta, leggiadretta e snella,
Ed a sonare incominciò un corno
Perch’ognuna traesse; e poi quand’ella
Ebbe sonato a seder si fu posta,
Aspettando di Diana la proposta.