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10 | ninfale fiesolano |
XXI.
La qual com’usata era così allora
Diceva lor, ch’ognuna si guardasse
Che con null’uom facesse mai dimora,
E se avvenisse pur ch’uomo trovasse,
Come nimico il fugga in ciascun’ora,
Acciò che inganno o forza non usasse
Contro di voi; chè qual fusse ingannata
XXII.
Mentre che tal consiglio si teneva,
Un giovinetto, ch’Affrico avea nome,
Il qual forse vent’anni o meno aveva,
Senz’aver barba ancora, e le sue chiome
Bionde e crespe, e ’l suo viso pareva
Un giglio o rosa, ovver un fresco pome;
Costui ind’oltre abitava col padre,
XXIII.
Il giovine era quivi in un boschetto
Presso a Dïana, quando il ragionare
Delle ninfe sentì, che a suo diletto
Ind’oltre s’era andato a diportare:
Perchè fattosi innanzi il giovinetto
Dopo una grotta si mise ascoltare,
Per modo che veduto da costoro
Non era, ed e’ vedeva tutte loro.