Pagina:Boccaccio - Ninfale fiesolano di Giovanni Boccaccio ridotto a vera lezione, 1834.djvu/175

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LETTERA

DI GIOVANNI BOCCACCIO

A M. PINO DE’ ROSSI




Io estimo, messer Pino, che non sia solamente utile, ma necessario l’aspettare tempo debito ad ogni cosa. Chi è sì fuor di sè che non conosca invano darsi conforti alla misera madre, mentre ella davanti da sè il corpo vede del morto figliuolo? E quello medico essere poco savio, che innanzi che il malore sia maturo si affatica di porvi la medicina che il purghi? E via meno quegli che delle biade cerca di prender frutto allora che la materia a producere i fiori è disposta? Le quali cose mentre che meco medesimo ho riguardate, insino a questo dì, siccome da cosa ancora non fruttuosa, di scrivervi mi sono astenuto, avvisando nella novità del vostro infortunio non che a’ miei conforti, ma a quelli di qualunque altro voi aver chiusi gli orecchi dell’intelletto. Ora costringendovi la forza della necessità, chinati gli omeri, disposto credo vi siate a sostenere e ricevere ogni consiglio ed ogni conforto che sostegno vi possa dare alla fatica; perchè, siccome in materia di-