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epistola | 87 |
e dell’altra scienza vi ha arricchito, non vogliate che io disperando di asseguirne l’una, fugga, quando che sia, di guadagnarmi l’altra. La qual cosa, siccome vi sarebbe d’infinito affanno cagione, così credo che vedendomi riposato e contento non consumare oziosamente il tempo, vi rallegrerete della deliberazion mia. Colui che d’ogni felicità è datore larghissimo voi prosperi, e lungo tempo felicissimo conservi. Di Pisa alli xix. di Aprile mcccxxxviii
EPISTOLA
A NICCOLA ACCIAIUOLI
Niccola. Se a’ miseri alcuna fede si dee, io vi giuro per la dolente anima mia, che non altrimenti alla cartaginese Didone la partita del Troiano Enea fu grave, che fosse a me la vostra: e non senza cagione, avvegnachè occulta vi fosse: nè similmente con tanto disiderio la ritornata d’Ulisse fu da Penelope aspettata, quanto la vostra da me. La quale nuovamente sentendo ora essere stata, non altrimenti