Pagina:Boccaccio - Ninfale fiesolano di Giovanni Boccaccio ridotto a vera lezione, 1834.djvu/304

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ALL’UOMO CHIARISSIMO ED OTTIMO MAESTRO

MESSER FRANCESCO PETRARCA

GIOVANNI DA CERTALDO


SALUTE


Tu, egregio fra gli uomini, sei di parere, per quanto mi riportò fedelmente il nostro Donato grammatico, che Piero Ravennate e Piero Damiano siano tutt’uno, e desideri averne la vita e l’opere sue, qualora se ne trovino; e perchè fu Ravennate, giudichi potersene trovare in maggior copia a Ravenna che altrove, e me, che per mia disgrazia sto qui, solleciti a trascriver tutto, e mandartelo a Milano. Procura di non lasciar nulla del non veduto, nulla del non attentamente esaminato; lo che se potrai fare sarà commendatissimo in uomo di sì gran nome. Una sola cosa mi farebbe assai maraviglia, seppure da cosa particolare si può far giudizio pienamente della dottrina, cioè, che tu avessi per una sola due persone tra loro diverse per distanza di due secoli, diverse per la patria, e direi anche per dignità. È credibile che un povero ed inerte bifolco possa fare il maestro ad un Esiodo, ad un Marone, od a chi altro tu voglia de’ tanti rinomati maestri di agricoltura, se trattisi della fertilità o della sterilità d’un terreno