Pagina:Boccaccio - Ninfale fiesolano di Giovanni Boccaccio ridotto a vera lezione, 1834.djvu/50

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44 ninfale fiesolano

XLVIII.

E lassù giunto dopo molto affanno,
     Gli occhi a mirar di lei subito pone:
     E come i cacciatori spesso fanno,
     Quando levata s’è la cacciagione,
     E di veduta poi perduta l’hanno,
     Colla testa alta vanno baloccone,
     Correndo or qua or là, or fermi stando,

     E come smemorati dimorando:

XLIX.

Tale Affrico faceva in sul gran monte,
     Di lei mirando con alzato volto,
     E colle man si percotea la fronte,
     E di fortuna ria si dolea molto,
     Che già gli aveva fatte di molte onte;
     E poi ne giva verso il bosco folto,
     Poi ritornava indietro, e dicea: forse

     Ch’ella da questa mano il cammin torse.

L.

E tosto là correndo se n’andava
     Se veder la potesse in nessun lato;
     Poichè non la vedea si ritornava
     In altro luogo molto addolorato:
     E poi che andata fusse s’avvisava
     In altra parte, ma il pensier fallato
     Tuttavia gli venia, onde che farsi
     E’ non sapea, nè dove più cercarsi.