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92 | ninfale fiesolano |
LIV.
Raccontò poi le lagrime e’ sospiri
Che per lei avea sparte in abbondanza,
E l’angosciose pene co’ martiri,
E come Vener sopra sua leanza
Gli avea promesso lei ne’ suoi dormiri,
E datoli di ciò grande speranza,
E quante volte l’era ita cercando,
LV.
E poi com’egli un giorno la trovoe
Tutta soletta, e com’ella fuggia,
E quanto umilemente la pregoe,
E come ella crudele non l’udia;
E poi del dardo ch’ella gli lancioe,
E della quercia dove quel feria,
E come disse, guarti, e poi smarrilla,
LVI.
Ancor del sacrificio ch’avea fatto
Alla Venere Iddea, e la risposta
Ch’ella gli fe’, e come tosto e ratto
Si contraffe’, e poi per quella costa,
A modo d’una ninfa contraffatto,
A cercar lei si mise senza sosta,
E com’ora in sul monte la trovoe;
Dappoi sa’ tu, com’io, che seguitoe.