Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. II, 1948 – BEIC 1771928.djvu/177

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rendeva cosi fatti soggetti il vederli ostinatissimi in non volere, anco nell’etá loro giovanile, ubbidire ai comandamenti di quei capitani invecchiati nella guerra, che essi meno nobili stimano delle persone loro: pretensione per certo insopportabile, voler con pazza ostinazione che i doni della fortuna dal prencipe sieno riputati beni dell’animo. In ultimo poi disse Apollo che somma crudeltá, iniquissima ingiustizia gli pareva che fosse che tra que’ fratelli uguali non fossero le facultadi, che comune avevano il padre e la madre. Che ben lodava che al primogenito qualche prerogativa si dovesse, ma che però faceva bisogno ch’ella fosse tale, che al mondo capo lo mostrasse della casa, non padrone de’ suoi fratelli ; e che la ricca e giusta primogenitura, che i padri dovevano lasciare nelle case loro, era la caritá, l’amore e la concordia tra’suoi figliuoli; e che non solo imprudenza grande, ma somma crudeltá era introdur tra i privati quella primogenitura, che, nelsanguedei prencipi cagionando scandali tanto gravi quanti nelle carte altri ne vedeva registrati, solo per beneficio di quella pubblica pace era tollerata, la quale non goderebbono i popoli allora che i regni fossero stati divisibili. E che la primogenitura a’ prencipi solo portando il beneficio, che i soggetti esclusi dall’ereditadi paterne, per sostentar la vita loro, erano forzati pigliar soldo da essi e attendere a quell’esercizio della guerra, col quale i prencipi assicurano gli Stati loro, la medesima abbondanza di uomini militari, che con tanta ingiustizia e pessima soddisfazione de’ .loro vassalli si procacciavano, potevano ricevere, quandoall’ereditadi paterne avessero ammessi tutti i fratelli ; che quella sola era lodevole primogenitura, che non i prencipi, non i padri, ma i fratelli stessi concordemente fondavano nelle case loro, allora che, un solo attendendo alla propagazion del sangue, gli altri tutti si affaticavano per augumentare il comun patrimonio. Appresso poi forni Apollo il ragionamento della sua risposta con dir ch’egli assolutamente al prencipe di Elicona negava la primogenitura che chiedeva, perché piú non poteva rimirar le orrende tragedie piene di fiere macchinazioni che tra fratelli si ordivano in quegli Stati dove viveva l’uso della primogenitura, mercé che gli esclusi