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RAGGUAGLIO LXII

Monsignor Lodovico dalla Tramoglia, nobilissimo baron francese, avanti la Monarchia di Francia rinonzia la sua nobiltá e tutti i privilegi che per mezzo di lei egli godeva nel potentissimo regno di Francia.

Allora che l’altra mattina la serenissima Monarchia di Francia, a guisa del re degli api, maggiormente era accerchiata da numero infinito di baroni della sua nazione, monsignor Lodovico dalla Tramoglia, nobilissimo signor francese, le si fece innanzi, e molto arditamente le disse che sebben egli nel regno di Francia era nato nobile, che nondimeno spontaneamente rinonciava la sua nobiltá con tutti i privilegi di lei, contentandosi di essere annoverato nel terzo ordine del popolo francese. Quei che presenti si trovarono a cosi segnalata novitá, referiscono che la Monarchia francese, la qual giammai non conobbe paura, per la tanto risoluta deliberazione che vide fare alla Tramoglia, manifesti segni mostrò di timore; e alcuni sono di parere che ’l tutto si cagionasse, perché, La Tramoglia da tutta la nobiltá di Francia essendo conosciuto signore di grandissima prudenza, la Monarchia francese sospettasse che quell’esempio avesse potuto tirar molti a far la medesima risoluzione: disordine ch’averebbe potuto, se non affatto levarle di mano, molto debilitarle almeno quella gagliarda e coraggiosa spada della sua armigera nobiltá, con l’ammirabil virtú della quale ella non solo ha fondato e ampliato cosi potente regno, ma in grandissima tranquillitade ancora lo mantiene. A questa opinione accrebbe credito Tessersi veduto che la Monarchia di Francia, per la scandalosa risoluzione della Tramoglia, contro lui non solo non mostrò sdegno alcuno, ma che, avendolo pigliato per mano, lo condusse entro il suo piú segreto gabinetto, dove per buono spazio di tempo con esso lui ebbe segreti ragionamenti. I baroni francesi che erano fuori, ancor che curiosissimi fossero d’intendere quello che La Tramoglia trattava con la Monarchia loro, non però fu