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RAGGUAGLIO XXXVIII

[Don Alonso Gonzales], essendo il primo a salire sopra le mura d’una fortezza importante mentre guerreggiava al servizio del suo prencipe, domanda ad Apollo il meritato premio della corona murale.

Don Alonso Gonzales, nobile e prode capitano spagnuolo, questa mattina è stato adinesso all’udienza di Sua Maestá, alla quale con parole gravissime ha esposto che, avendo egli con quella felicitá e con quel valore che raccontavano l’istorie guerreggiato venti anni continovi in Fiandra, tra le altre molto insigni e gloriose fazioni, che egli vi avea eseguito, una era, che primo di tutti era salito sopra le mura della famosa fortezza di Ostenden, assediata e combattuta con valor straordinario dagli Spagnuoli e difesa dagli nemici del suo re con ostinazione senza esempio; nella qual fazione egli fu subito favorito di due archibugiate nel petto, le quali avendogli levato in un istante la vita, l’aveano fatto fortunato di aver quella famosa breccia per sua sepoltura: ultimo fine di tutti i suoi desideri, di tutte le sue consolazioni ; e percioché sapea che Sua Maestá non lasciava azione alcuna virtuosa senza i suoi condecenti premi, era comparso avanti lei per ricever il meritato guiderdone della corona murale. Apollo, il quale suol sentir straordinario contento dalla presenza degli uomini onorati, mostrò nondimeno somma mestizia nel veder don Alfonso, al quale cosi rispose: —Tutto quello che chiedete avrete da me, o famoso capitano, ma, prima ch’io vi dia il premio che hanno meritato le vostre gloriose azioni, voglio saper da voi se, quando partiste di Spagna, vi lasciaste alcun figliuolo.—Tre ve ne lasciai — rispose allora don Alfonso, — due femmine e un maschio.— Disse poi Apollo: —Prima che abbiate da me la corona murale, non riceverete voi per molto contento ch’io vi faccia veder i vostri figliuoli in qual stato si trovino di presente in Spagna? — Quello che mi prò