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RAGGUAGLIO III

Essendosi attaccato fuoco nel palazzo della Monarchia francese e scopertasi la causa dell’incendio, Apollo punisce i malfattori.

Non si sa se a caso, o per malizia di alcuni Francesi, oppure, come gravemente hanno sospettato molti, per macchinazione di quella nazione spagnuola che tanto è implacabile nemica dei Francesi, molti anni sono che si attaccò il fuoco nel reai palazzo della Monarchia di Francia e cosi grande fu la fiamma e spaventevole l’incendio, che le vicine monarchie entrarono in grandissimo sospetto che quel fuoco fosse per terminare con la rovina degli Stati loro; di maniera tale che, per beneficio della propria, ognuno corse ad estinguer l’incendio della casa altrui. Gli Inglesi, ancorché naturali nemici delli Francesi, sollecitamente vi portarono Tacque del loro Tamigi ; li Germani quelle della Mosa e del Reno; li Veneziani votarono quasi tutte le lagune loro e li sapientissimi granduchi di Toscana con l’Arno loro frettolosamente corsero a spegner quel fuoco, il quale gli uomini accorti grandemente temeano che fosse per terminare in un incendio universale. E nel vero fu cosa maravigliosa il veder che la stessa Monarchia di Spagna, stimata tanto crudel nemica dei Francesi, ancor essa tra i primi amici grandemente s’adoprasse per estinguer quel fuoco, al quale era fama comune ch’ella piú tosto godeva di riscaldarsi; onde ognuno rimase attonito, quando vide che con sollecitudine e caritá indicibile non solo vi portò le acque del Tago e dell’Ibero, ma lo stesso immenso oceano, del quale, quando gli Olandesi e gli Inglesi lo permettono, ella è assolutissima padrona; e allora fu che quei politici, sinistramente interpretando la caritá de’ Spagnuoli, pubblicamente affermarono esser cosa perniciosissima nei bisogni de’ Francesi ammettere l’aiuti di quei Spagnuoli, che, essendo eterni e capitali nemici della Francia, piú tosto do