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RAGGUAGLI DI PARNASO

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RAGGUAGLIO XLIV

[Andrea Gritti, prencipe della republica veneziana, domanda all’oracolo delfico se la Libertá di Venezia avrá fine e quando, e da quello riceve risposta.]

Il serenissimo prencipe della republica veneziana Andrea Gritti, quegli che, se fosse nato nell’antica republica romana, avrebbe con la sua virtú di gran lunga superato il valor dei Pompei e dei Cesari, vedendo nella sua republica in questi tempi moderni alcune novitá grandi circa il governo pubblico, che sommamente gli dispiaceano, fortemente cominciò a temere che fossero veri i prognostichi della vicina morte di quella tanto famosa e tanto antica libertá; e percioché simil tarlo, come ben si conveniva in un onorato cittadino, ogni giorno piú gli rodea il cuore, per liberar se stesso da molestia tanto grande, alcuni giorni sono andò all’oracolo delfico e, con ogni sorte di umiltá essendosi presentato avanti quel divin nume, lo supplicò a fargli grazia di liberamente scuoprirgli il secreto, se la libertá veneziana, la quale egli avea sempre tenuto essere con il mondo immortale, dovea aver fine e quando. Ste’ l’oracolo fuor dell’uso suo buon spazio di tempo senza dar risposta alcuna al Gritti, il quale, tutto spaventato per quella novitá, ebbe il silenzio in luogo di infelice risposta; ma poco appresso vide a lato al simulacro di Apollo apparir una tavola di corografia, la quale alle cittá che vi vide dipinte di Bergamo, Brescia, Padova, Vicenza, Verona e alla stessa cittá di Venegia conobbe benissimo che era il ritratto dello Stato che i signori veneziani posseggono in terra ferma; ma gran maraviglia gli diede il veder che Venegia, non giá nelle lagune dove ella sta posta, ma fosse dipinta in mezzo una verde campagna, di modo che, non potendo creder che quella tavola dipinta da divina mano contenesse in sé tanto errore, tenne per certo che il non aver posto la sua cittá in