Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/158

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RAGGUAGLIO LI

[Aloigi Cardinal d’Este supplica Apollo di esser liberato, in premio del suo valore, dai dolori della podagra, ma da Ippocrate gli vien risposto che, per riguardo ai poveri, non è lecito accontentarlo.]

Aloigi Cardinal d’Este, il quale, nell’ultima guerra che i poeti ebbono con i prencipi avari e ignoranti, si portò cosi coraggiosamente che, ancorché avesse dalla podagra stroppiate

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le mani e i piedi, fece prove tali, che fino cavò l’occhio dritto all’Avarizia, con la quale per gran tempo combattè corpo a corpo, fu l’altro giorno a far riverenza a Sua Maestá, la qual supplicò che gli facesse grazia di liberarlo dagli insopportabili dolori della podagra, avvertendolo che egli non per altro desiderava la sanitá de’ membri, che per poter di nuovo adoperar contro gli usurari e avari in servigio de’ virtuosi poeti. Gli fu da Ippocrate risposto a nome di Sua Maestá, che erano tali le opere di lui fatte nell’ultima guerra, che si rendea degno di ogni grazia che avesse domandata, ma che la podagra fu seminata tra gli uomini ricchi immedicabile, a fine che quei poveri, che tutto il tempo della vita loro sono forzati mangiar pane e cipolle, non si impicchino per disperati ; però che non gli parea conveniente, medicando un male, cagionarne uno molto peggiore, essendo di maggior utile al commercio del mondo i poveri, che i nobili e ricchi.