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RAGGUAGLI DI PARNASO

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RAGGUAGLIO LIX

[La Monarchia di Spagna si querela appresso Apollo contro il menante e gli altri scrittori italiani che dicon male di lei ; e Sua Maestá, facendole intendere il linguaggio degli animali, le mostra la cagione di quella maldicenza.]

La Monarchia di Spagna essendo ieri andata per negozi gravissimi a trovar la Maestá di Apollo, si è inteso che risentitamente si dolse di molti scrittori italiani moderni e in particolare del menante Boccalini, che scrisse i presenti Avvisi di Parnaso , che, sempre che li nominavan nell’istorie, gli chiamavan crudeli, avari, ambiziosi e fino poco pii, avendo fin avuto ardire di dire, che per dominare il mondo si servano piú de’ pretesti della religione, che non facevano gli antichi Romani delle legioni.

La Maestá d’Apollo dicono che quasi burlasse questa condoglianza fatta tanto seriamente da quella signora, alla qual disse che gli avrebbe conceduto tutto quello ch’ella desiderava, quando avesse stimata la domanda lecita e [avrebbe punito] gli Italiani che mormoravano di lei, ma che prima, purché essa se ne fosse compiaciuta, volea mitigare la collera di lei con darle il gusto saporitissimo di farle sentire il vero significato del canto degli uccelli, del muggito degli animali. Rispose la Monarchia di Spagna che n’avrebbe sentito particolarissimo obbligo a Sua Maestá, poiché ella non aveva mai avuto desiderio maggiore, e particolarissimamente desiderava d’udire il soavissimo canto dell’usignuolo. Allora la Maestá d’Apollo fece comparire un usignuolo elegantissimo, il quale, come gli era stato comandato, avendo cominciato il suo canto, la Monarchia di Spagna cominciò a sentire un tremore per la vita ed era per partirsi, se la Maestá d’Apollo non gli comandava che stesse ferma; disse allora la Maestá d’Apollo alla Monarchia di Spagna quello che gli pareva del

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