Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/184

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datogli, che ne tenesse quel conto che quei gran signori si erano dati a credere, i quali mentre stavano in quella maraviglia, ella parlò a loro in questa guisa: — In tutti noi, serenissimi signori, regna la medesima inestinguibil sete di dominare, che i febricitanti hanno delle acque fresche, ma in me ella è tanto maggiore, quanto all’ambizion commune a tutti ho aggiunto quella curiositá di ogni giorno possedere cose nuove, che benissimo conosco esser mio particolar difetto, onde è che non vive altra reina, che in piú lontane provincie si sia creduta dominar di me; ma i molti e pericolosi travagli, che mi han cagionati gli acquisti grandi che in varie parti di Africa, di Asia e di Europa ha fatto la mia nazione, a mie spese mi hanno imparato a moderarmi. E credetemi, prencipi, che con il tempo anco la Monarchia spagnuola si chiarirá, che il bere l’acqua fresca di nuovi acquisti nell’ardente febbre dell’ambizion di regnare è cosa che all’amalato apporta piú diletto che utile, percioché la vera grandezza di un potentato e il sicuro modo di dilatar gli imperi non sempre, come veggio che crede ognuno, sta posto nel far ogni giorno nuovi acquisti, ma in render populato, abbondante, forte e bellicoso il regno che si possiede. Quando i miei Francesi con tanta rovina loro fumo cacciati dal sacro regno di Gierusalem, dall’imperio di Costantinopoli, dai regni di Napoli, di Sicilia e dal ducato di Milano, quelle mie grandissime miserie mi insegnarono la prudenza, che mai non seppi imparare nelle prosperitadi, perché allora affatto rimasi chiarita della mia vanitá e diedi di calci a quell’insolente ambizione, che ancor io avea fitta nel capo, di dominare sette mondi, e solennemente promisi a Iddio di voler per lo avvenire contentarmi della mia sola Francia, la quale con diligenza esquisita mi posi a render populata di uomini, frequente di cittadi e terre nobili, vaga di bellissimi edifici, corrivata per tutto di frequentissimi rivi e sopra tutte le cose abbondantissima di quei beni che sono necessari alla vita umana: cosa che mi è succeduta con tanta felicitá, che in questi tempi moderni mi veggio reina potentissima di due Francie antiche. Conseglio