Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/20

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aviditá, poiché non con essi rimira cosa, che intensissimamente non la brami con il cuore, onde gli speculativi dicono che questa reina di cosi immoderata sete si accende delle cose altrui, che giammai non ha avuto amico, che in breve tempo con vari artifizi non abbia fatto schiavo: tutte cose che fanno conoscer al mondo, che ella piu tosto è atta a dominar schiavi che uomini liberi, mercé che piú di qualsivoglia principessa anco dagli amici nonché da’ suoi sudditi vuol ricever tutta la servitú. Tiene cosi gran punto, che nemmeno degna d’andar incontro alle buone occasioni, che infinite volte la sono andata a ritruovare fino in casa. Avanza ogni altra reina e presente e passata nel saper con il manto di pio broccato ricuoprir ogni suo ancorché diabolico interesse, e con tutto che ogni giorno si vegga far azioni poco buone, di niun’altra cosa però ella fa ostentazion maggiore, che della sua coscienza, onde i Francesi, sotto colore di santissimi pretesti tante volte ingannati, a spese loro hanno finalmente imparato di allora armarsi e montar a cavallo, che con la corona in mano la veggono trattar negozi pieni di pretesti di religione e di santa caritá verso il dilettissimo prossimo. Nell’esercizio del cavalcare talmente è dotta, che non solo felicemente ha domati i generosi corsieri di Napoli, ma le stesse viziosissime mule spagnuole, che per loro naturai istinto tirano tanti calci, ha rese piacevolissime. Di genio sopra tutte le altre reine è sospettosissima, in tanto che, dalla sua nazione in poi, ha dichiarate sue diffidenti tutte l’altre a lei soggette, ancorché in ogni occasione l’abbia esperimentate fedelissime: cosa che le arreca tanto danno, che gl’intendenti delle cose del mondo liberamente dicono, che per questo solo importantissimo difetto non è possibile ch’ella cresca in maggior grandezza; e ciò accade perché niuna altra reina meno di lei cura di esser da’ suoi popoli amata e pone maggior studio in esser temuta, e perciò li politici notano in lei una spezie di grandissima pazzia: cosi fermamente essersi data a credere con lo strapazzar ognuno poter indur le genti ad adorarla; nondimeno, con costumi tanto odiosi ella alletta tutte le genti a servirla, perché la