Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/226

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medesimo istante comandò Apollo che la cavalcata ritornasse indietro e che il padre Benci andasse per i fatti suoi e quanto prima sgombrasse da tutta la giurisdizione di Parnaso. Non è possibil credere l’ammirazione che-diede a tutti i virtuosi cosi repentina risoluzione di Sua Maestá e il dolore che ne senti il virtuosissimo Benci, contro il quale, sebbene aveano fatti pessimi offizi Marziale, Orazio, Terenzio, Ovidio e altri famosissimi poeti latini, nondimeno, perché questi poco furono ascoltati, si spinsero le stesse serenissime muse, le quali scapigliate comparvero avanti Sua Maestá e come forsennate, severamente percotendosi il petto, lacerandosi le gote e troncandosi le chiome, con alta voce e dirottissimi pianti chiedeano vendetta dell’ingiurie ch’erano state fatte ai loro poeti, e dissero che il Benci era uno di quei moderni castrapoeti, che non solo aveano castrato Marziale, Terenzio, Orazio, il loro dilettissimo Ovidio e altri, ma che allo stesso Virgilio senza discrezione alcuna avevano tagliata tutta la Priapea.