Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/227

Da Wikisource.

RAGGUAGLIO LXXIII

«

[Avendo appresa la nuova dell’assassinamento commesso nella persona di re Enrico quarto, Apollo ordina che Alessandro Magno venga scacciato di Parnaso.]

Per cosa degna di molta considerazione è stata notata la risoluzione che la Maestá di Apollo fece, subito che gli giunse il corriere di Francia con l’infelicissima nuova dell’assassinamento commesso da quell’infernal Lucifero francese nella persona del generosissimo re di Francia Enrico quarto, percioché, avanti che avesse fornito di legger la lettera, con prestezza grande fece chiamar a sé il governatore di Parnaso, al quale comandò che subito facesse sapere ad Alessandro il Magno, che nel termine di ventiquattr’ore sfrattasse dallo Stato di Parnaso, sotto pena di esser subito manomesso in caso di disubbidienza. Non è possibil esprimere né credere quanta alterazion d’animo appresso tutti i maggiori prencipi di questo Stato cagionasse novitá tanto importante, percioché tutti in grandissimo numero corsero ad Apollo supplicandolo che gli piacesse, se non rivocare, soprasedere almeno nell’ordine di cosi rigorosa deliberazione, a fine che quel grandissimo prencipe della Macedonia potesse purgarsi da tutte le imputazioni che aveano alterato l’animo di Sua Maestá contro di lui e Parnaso non perdesse la gloria dei prencipi, il tipo dei re grandi, la riputazione delle armi, la scena di tutte le piú onorate virtú. Riferiscono quei che si trovarono presenti a questo atto, che nemmeno contro la stessa petulantissima Niobe la Maestá di Apollo fu veduto acceso di tanto sdegno come ili quella occasione, onde contro il Magno Alessandro proruppe in queste parole: che il demerito di lui avea passato tutti i termini della sua misericordia e che crudeltá troppo grande sarebbe stata usar benignitá verso colui ; ché dal caso