Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/231

Da Wikisource.

RAGGUAGLIO LXXV

[Giulio Frontino, a cagione d’un suo scellerato stratagemma, viene esiliato da Parnaso per cinque anni.]

Ier sera al tardi nella propria casa fu pigliato prigione Giulio Frontino e questa mattina, senza pur esser esaminato nonché sia preceduta forma alcuna di giudizio, d’ordine espresso della Maestá di Apollo gli è stato dato l’esilio per cinque anni da tutto Parnaso, dicono per essersi trovato che nel suo libro avea notato per strattagemma militare il crudele e sceleratissimo assassinamento commesso da quel Lucifero francese nella persona del suo re Enrico quarto. Molti onorati scrittori delle cose militari amorevoli del Frontino, udita che s’ebbero la cattura di lui, corsero subito alla curia per aiutarlo, ma ogni diligenza fu vana, anzi il Muzio giustinopolitano poco mancò che non si tirasse addosso il medesimo castigo, quando, con una scrittura ch’egli produsse a favor di Frontino, mostrò a Sua Maestá che gli uomini moderni, i quali si ridono dei feciali di quegli antichi Romani, che maneggiavano le armi con la sola virtú dell’animo, in tanto aveano posto tutta la gloria militare nel solo vincere, che nei consigli di guerra dei maggiori prencipi del mondo piú volte era stato deciso che il dar prima, con la sorpresa di qualche piazza importante, una mortai stoccata nella schiena all’inimico e dirgli poi che volti faccia e che cacci mano, era azione da onorato cavaliero.