Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/243

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RAGGUAGLIO LXXXI

Il gloriosissimo imperatore Carlo V [essendo] ritornato dall’eremo dove si ritirò poco dopo che giunse in Parnaso, i virtuosi variamente discorrono delle cagioni perchè egli vi andò.

Il giorno dopo che il gloriosissimo imperatore Carlo V tra i piú famosi imperatori romani fu ammesso in Parnaso, all’improvviso, senza comunicare il suo pensiero ad alcuno, se ne parti, e poco appresso si venne in cognizione che s’era retirato nel piú solitario luoco del monte d’Elicona, dove per sua stanza aveva fatta elezione d’una solitaria e spaventevol grotta, e che, essendosi posto indosso un rigorosissimo cilicio, s’era vestito da romito; nella quale austera vita è stato fino la settimana passata, che con pompa e maestá degna d’un tanto monarca ritornò in Parnaso, per la generositá de’ costumi, per la maestá di cosi sublime dignitá, per la potenza mirabile d’un cumulo di tanti Siati che concorrono nella sua persona, amato, onorato e temuto da tutti. Gran meraviglia ha dato a tutti i virtuosi di questa corte la risoluzione che è stata veduta fare ad un prencipe di tanto senno, sopra la quale gli ingegni specolati vi hanno fatto vari discorsi, percioché alcuni hanno detto che egli si fosse retirato in quell’eremo per farvi penitenza di quel diabolico Interim che concedè alla Germania, il quale conobbe che grandemente gli sconcertò tutta la potenza del suo imperio, perché, avendo servito d’infernal mantice che [ha] soffiato nel fuoco delle moderne eresie, ha suscitato quella immensa fiamma c’ha ridotti in cenere la maggior parte del li Stati che la casa d’Austria possiede in Germania. Ma i piú insigni virtuosi di questa corte hanno tenuto molto ignorante questo giudizio, come quei che sanno che VInterim, che publicò quel sagacissimo monarca alla Germania, cosi fu utile alla religion catolica, che gli eretici, come dannosissimo all’imposture loro, l’ebbero in tanto orrore che non vollero