Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/279

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populi, disse con voce molto debole e affannata, che era noto a tutti i prencipi di Europa ch’egli per lo spazio di piú di settant’anni aveva sostentata crudelissima guerra contro il commune inimico ottomano e che con profusione grandissima di tesori e di sangue umano era stato l’antemurale del populo cristiano; e se bene non aveva riportato vittoria dal commune nemico, li pareva di aver vinto con aver raffrenati e impediti quei grandi acquisti, che averebbono fatto gli Ottomani, se egli non si fosse opposto loro; percioché i prencipi italiani gli pareva che dovessero aver obbligo a lui, se a quell’ora il Turco non si ritrovala] sotto le mura di Padova e di Ferrara; ma che le cose erano ridotte a tale termine che, si come i mali lunghi ancorché leggeri atterravano qualsivoglia robusta complessione d’uomo, cosi l’Imperio si era ridotto a tanta debolezza di forze, che era forzato chiedere [tregua] all’inimico e rinunciar prudentemente per non precipitar le cose sue con l’ostinazione, quando dai prencipi cristiani egli non fosse soccorso con l’unione delle forze d’una potente lega, unico remedio per debellare il pubblico nemico del crudel tiranno ottomano; e se bene la pietá che dovevano aver verso Iddio per la difesa della religion cristiana doveva movere i prencipi di Europa ad armarsi, nondimeno egli ricordava ad ognuno gli proprii interessi: però mostrava loro l’incendio della guerra d’Ungheria, il quale, devorato che avesse quel regno, era per avventarsi nelle parti piú interne della Germania, della Polonia, e per aprirsi la strada al dominio d’Italia; il dominio della quale anco i Turchi, ignorantissimi di tutte le scienze eccetto che del mestiero della guerra e dell’arte del dominare, sanno che dá la monarchia universale. Ricordava ad ognuno che la Tracia, la Bulgaria, la Macedonia e l’Epiro ben presto piansero le calamitá delle provincie d’Asia, delle quali o si risero da principio o fecero poco conto, quando erano dalle armi degli Ottomani soggiogate; e si come quel medesmo fuoco che abbrugiò i Traci, i Bulgari, i Macedoni e gli Epiroti prestò si avventò nella Bosna e nella Servia e nell’Ungheria, cosi il medesmo incendio era per abbrugiare