Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/283

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primieramente porvi persone inette, ma però segnalate in quella bontá che può essere facilmente aggirata. Di piú, che deve fuggire uomini nobili e insigni nelle buone lettere, poiché questi non si lasciano menare per il naso, ma pare che siano nati solamente per comandare e per seguire nelle deliberazioni la propria, non l’altrui volontá; oltre che pretendono tanto di loro istessi, che ricevono ogni grazia come dovuta alle virtú e alla nobiltá loro. E che, il sommo gusto che altri ha di beneficare gli uomini stando posto in vedere molti che si chiamano obbligati, migliore conseglio era esaltare persone tolte dall’istessa immondizia della plebe e di mediocrissima letteratura, poiché questi, riconoscendo ogni loro fortuna dal prencipe, sempre li vivono maggiormente obbligati, ricordandosi piú de’ benefici, ché sanno di meno meritarli. E che, quando negli uomini di vii sangue e ignoranti regnasse l’ingratitudine, ella vien frenata da un rispetto gravissimo: cioè che, essendo questi ne’ senati solamente stimati per la grazia che posseggono del prencipe, si guardano di non la perdere, per non esser poi mostrati a dito. E che gl’ignoranti, lasciandosi facilmente aggirare, rarissime volte s’oppongono alle resoluzioni de’ prencipi con li scrupoli del giusto e dell’onesto. Ricordava costui di piú che l’uomo ignobile, privo degl’interessi grandi, ammette solo nell’animo suo quelli del prencipe, ove il nobile è per l’ordinario infettato da’ parentadi e dalle aderenze antiche, onde riesce, dopo esser stato esaltato dal prencipe, come una di quelle impudiche femine che, maritandosi, gran cosa è che conservino l’animo casto verso il consorte loro. Perocché poneva in considerazione a Sua Maestá, che dovesse fare scelta di molti familiari e confidenti suoi, ancorché ignoranti e nati plebei, ché ottimamente ha provveduto ad un senato quel prencipe che vi ha posto persone le quali siano per sempre seguire la volontá di lui nelle deliberazioni importanti.

Dicono i piú domestici di Apollo ch’egli ebbe in tanto orrore i ricordi di cosi empio politico, che alterossi di grandissimo sdegno e gli comandò che fra il termine di due ore