Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/30

Da Wikisource.

RAGGUAGLIO Vili

Li Francesi dimandano il segreto della concia delli guanti di Spagna.

Cosi grande come eterna è l’emulazione, che si vede regnare tra le due bellicose e potentissime nazioni francese e spagnuola, perché virtú alcuna non si scuopre nel Francese ch’ella sommamente non sia ambita dallo Spagnuolo, e il Francese non mai quieta fin tanto che non ha fatto acquisto di quelle cose rare, delle quali vede dotata la Spagna. E percioché la concia d’ambra, con la quale si fanno i guanti tanto odoriferi, è particolarissima invenzione e dote degli Spagnuoli, i Francesi cosa alcuna non hanno lasciato indietro per giunger alla perfezione di farne di simili, perché con spese grandi si sono proveduti di muschio, d’ambracane, di zibetto, di tutte le piú odorifere droghe che produca l’Oriente, ma il tutto è stato indarno, perché né la spesa né la diligenza sono state sufficienti per far che ottenghino il fine dell’intento loro; ma, prima di abbandonar il negozio come disperato, la nobilissima nazione francese ricorse a Sua Maestá, produttore di tutti gli aromati, il quale strettamente pregarono che si degnasse d’insegnare ai Francesi la vera concia spagnuola dei guanti d’ambra. È cosa verissima che nemmeno nella caduta dell’infelice Dedalo cosi di cuore fu veduto ridere Apollo, come fece per la domanda di quei Francesi, le mani de’ quali comandò ai suoi sacerdoti che gli erano allato che fossero odorate, e che riferissero di che sapeano. I sacerdoti incontanente obbedirono e dissero a Sua Maestá che odoravano di buono. Il che udito, disse Apollo a quei Francesi che la natura sempre contracambiava i difetti altrui con qualche rara virtú, e che però il dono di far i guanti molto odorati solo aveva conceduto a quella nazione, alla quale grandemente puzzavano le mani.