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SCRITTI MINORI

A cosi fatto acquisto egli s’è condotto — non è dubbio alcuno — dopo non molto tempo, sotto titolo di Prencipe Cattolico e di Protettore e Difensore della Chiesa di Cristo, donando a questo e a quell’altro prelato con simulata caritá diverse sorte d’entrate, tenendo mano nella elezione de’ vescovi e de’ cardinali, e obbligandosi infine i parenti de’ Papi e ogni altro dipendente da quella republica con l’allettamento dell’avarizia e dell’ambizione, traendone da questo non solo un applauso universale di riputazione, con la quale egli specialmente ha voluto e procura di conservarsi onnipotente nella opinione degli uomini, ma un seguito simoniaco e ostinato di gente interessata, dalla qual può promettersi in qualsivoglia occasione ogni sorte di esecuzione e di servizio. E perciò vediamo che una mano di religiosi claustrali, che oggidí si vantano di esser stati suscitati da Dio per opporsi alle eresie de’ nostri tempi, servendo agli umori e ai pensieri mascherati di religione di questo cattolico Nembrot, si sono primieramente arricchiti e fattisi padroni di molte nobilissime entrate, con le quali erigendo tempii e monasteri pomposissimi e convocando a sé con mille loro invenzioni in apparenza sante i poveri popoli, si sono fatti tiranni spirituali delle anime, dei corpi e della robba loro. Questi, in Polonia, in Germania, in Inghilterra, in Portugallo, in Francia, introdottisi per servir a Dio, hanno in un tempo istesso e molto meglio servito al re di Spagna, trattando successioni di regni e d’imperi, paci, guerre, leghe, ribellioni, tradimenti, .matrimoni e altri cosi fatti maneggi temporali, cavando prima dalle, confessioni e da certa loro domestica conversazione con i figliuoli e con le femmine i segreti tutti della cittá e de’ paesi, e intromettendovi quello che han giudicato bene per servizio delle cose de’ Spagnuoli, i quali, con questi tali e con molti altri loro seguaci, in Roma, per tutta Italia e dovunque la republica cristiana estende l’autoritá sua, si sono fatti e temere e stimare. E sebbene nel regno di Napoli, feudo della Sede Apostolica, si veggono particolarmente i ministri regi metter mano scandalosamente nella iurisdizione ecclesiastica e usar mille