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CARTEGGIO

perseguitati gli scrittori che liberamente dicono il vero, come ne’ passati secoli migliori severamente erano puniti gli adulatori, ma il saper io certo che a Vostra Signoria illustrissima nella caccia la preda di quel caprio, l’acquisto di quella starna apporta dilettazion maggiore, non che ella ha trovati legati agli alberi o morti per le campagne, ma che col longo corso de’ cani, col terzo volo del suo astorre, con molto suo sudore ha fatti suoi; perché all’animo vertuoso non par che compito gusto dia quella lezione, del vero senso della quale egli non fa acquisto col corso della speculazione, col volo dell’acutezza del suo ingegno.

In contracambio di questo mio dono, quale egli si sia, umilissimamente supplico Vostra Signoria illustrissima, che per l’avenire mi sia lecito onorar la persona mia con chiamarmi servitore della sua serenissima casa, ché per mia riputazione non altra cosa piú intensamente desidero. Conosco di chieder troppo, ma tutti mendici sarebbono i pari miei, se co’ prencipi grandi nati alla liberalitá, come è Vostra Signoria illustrissima, non esercitassero di queste esorbitanti usure. Prosperi Iddio lungo tempo la persona di Vostra Signoria illustrissima, alla quale io riverentemente bacio la mano.

Da Venezia, li 17 di novembre 1612.

Di Vostra Signoria illustrissima e reverendissima umilissimo e devotissimo servitore Traiano Boccalini.

XXVII

Al Cardinal Scipione Caffarelli-Borghese.

Illustrissimo e reverendissimo mio signore e padrone singolarissimo,

l’applauso, che veggio che ha qui la prima Centuria dei miei Ragguagli , grande sprone mi è stato a dar perfezione