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ANNOTAZIONI

che rimase inedita ed è probabilmente perduta. Certo egli conobbe il Boccalini a Venezia e perciò le due lettere son del biennio 1612-13.

Lettera XXXI. — Evidentemente il Boccalini aveva sottoposto al giudizio del Quirini una parte delle sue Osservazioni su Tacito.

Lettera XXXII. — Emendo in «consacrato» (374 30 ) l’err. «conscarato» del Ms.

Lettera XXXIV. — Sul Grillo e sul Magagnati cfr. le note al voi. II, pp. 57 e 54. L’«indisposizione» cui il Grillo accenna è certo quella che in «15 giorni di dolori colici e febre» trasse a morte il Boccalini il 29 novembre 1613, e perciò la lettera (che cita la Cent. II, pubblicata a fine settembre) è della seconda metá di quel mese.

IV. TRADUZIONI

I. Tacito, Annali. — Sul Ms., le cui carte presentano larghe macchie e una lacerazione che non nuoce alla lettura, una mano antica ha notato (carta 1 r.): «Manu propria auctoris». Per la data si può congetturare che il Boccalini avviasse il suo lavoro quando eran note soltanto l’antica e rozza versione anonima (Venezia, 1544) e quella diluita e infedele di Giorgio Dati (Firenze, 1563), e che lo abbandonasse invece all’apparire dell’opera del Davanzati (Firenze, 1596 e segg.) o del Politi (Roma, 1603).

II. Terenzio, L’eunuco. — Nel Ms. non ha luogo la versione del prologo polemico: Boccalini mirava a ridar vita all’antica commedia, senza scrupoli filologici; manca pure l’elenco dei personaggi.

3895 Tutta questa battuta di Fedria, volta alla seconda persona, nel latino è pronunciata da Parmenone.

390 27 Sulla satira contro i Bergamaschi cfr. sopra la nota a p. 339 19 ; si noti anche l’oscena allusione ingiuriosa alla p. 399 3 .

392 22 La battuta di Fedria toccherebbe invece a Parmenone; quella che subito segue, a Taide.