Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/542

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signor Traiano Boccalini» (d. Subito un tipografo fiorentino, Giov. Antonio Caneo, si impossessò dell’opuscolo e, stampando nel 1615 la sola Cent. II (forse per completare la stampa avviata in Firenze dai Giunti due anni avanti), la inzeppò dei «dieci ragguagli nuovi» spacciandoli come scritture del Boccalini. In veritá i ragguagli erano ormai di moda e VAggiunta dovette aver successo, tanto da incoraggiare il Briani a seguitare l’opera, ampliandola fino a comprendere 50 ragguagli e la descrizione di un «Solenne convito fatto in Parnaso»: il tutto trovò in Giovanni Guerigli un compiacente editore, che accluse alle Centurie VAggiunta, con tanto di nome d’autore e il titolo di «Parte terza», fino dalla ristampa diffusa nei 1616. Da quel momento il supplemento del Modenese divenne inseparabile complemento dei Ragguagli , cui si accompagnò costantemente in tutte le edizioni secentesche. Giá da due anni invero Giovanni Guerigli si era fatto editore dei Ragguagli, riproducendo per formato e disposizione l’edizione originale sotto la data del 1614 e con l’indicazione di «seconda» edizione! 1 2 3 ); conia «terza edizione» del 1616 comparve il terzo volume del Briani, di pp. 24 nn. piú 151, ed ancora «terza» è detta la stampa del 1617 (la parte III però: 1618), «quarta» quella del 1624, «quinta» quella del 1630: il formato è sempre l’ottavo e la paginazione costante. Contemporaneamente gli stessi Guerigli diffondevano pure una piú modesta edizione in 16 0 , certo per renderla accessibile col minor prezzo a piú largo pubblico, riducendo le pagine a 52 nn. piú 332 pel primo volume, 32 nn. piú 292 pel secondo e 20 nn. piú 96 pel terzo. Tale nuova tiratura compare per la prima volta nel 1618 coll’indicazione di «quarta impressione», poiché segue alla «terza» (in 8°) del 1617 e vien poi riprodotta nella «quinta» del 1624 (si noti che la stampa in 8° dello stesso anno è invece la «quarta»), nella «sesta» del 1629, nella «settima» del 1637, nell’* ottava» del 1644 e del 1650, nella «nona» del 1654(3). Ancora in 16 0 , ma con qualche riduzione ulteriore delle pagine (40

(1) L’opuscolo è assai raro: conosco il solo esemplare della Querini-Stampalia di Venezia (Mise. C. 1965).

(2) La stampa Farri-Barezzi è seguita pagina per pagina; solo gli indici sono lievemente piú ristretti, avendosi perciò pp. 56 nn. piú 47S per il voi. I e pp. 36 nn. piú 453 per il voi. II.

(3) Il Mazzuchklli segnala pure una edizione del 1643, che probabilmente non esiste (congetturo un errore di lettura: «MDCXLIII» per «MDCXLIIII», come sta scritto).