Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/551

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(vale a dire il ragg. II,12 ed il Discorso del Gentiluomo), mentre la parte seconda reca i 31 ragguagli della Pietra , tolti anch’essi dalla stampa del 1616 arricchita dal ricuperato ragguaglio 22, che nessuna ragione di opportunitá consigliava di sopprimere in Fiandra. Finalmente, col 1644 si aveva una nuova traduzione pressoché integrale delle Centurie (mancano due soli ragguagli), seguite dalla parte terza del Briani, privata solo dei 3 ragguagli giá editi; v’è in ultimo la Pietra, tratta dall’edizione di Tubinga e mutila perciò del ragg. 22; pubblicò il tutto J. Beyer in Francoforte e fu lui stesso che ristampò la raccolta tal quale ad undici anni di distanza! 1 ).

Mi par sufficiente questo elenco, necessariamente arido e sommario, a mostrare la risonanza vasta e profonda, il duraturo interesse suscitato in Europa dall’opera boccaliniana. Anche al di lá della curiositá per la nuova forma di satira, superati gli spunti di attualitá che avevano levato — intorno alla Pietra in ispecie — il clamore del rapido successo, le pagine dei Ragguagli serbarono pei lettori d’ogni paese profondi motivi di attrazione ed una miriade di imitatori pullulò fino al maturo Ottocento in tutti i paesi europei! 2 3 ). Testimonianza indiretta di questa fortuna furono altresi le rade voci levatesi a ribattere qualcuna delle affermazioni dei ragguagli: voci di polemisti postumi, troppo inferiori all’avversario, ingenui nella loro acredine, che rispondono ai punto illustri nomi di Pietro Sandorano, Francesco Ruggeri e Diego Cacciatore (3).

Ma il Boccalini, cosi come non aveva potuto godere, vivo, del successo de’ suoi Ragguagli , si vide anche invidiata, morto, la giusta fama da quelli procacciatagli. Nelle piú o meno erudite bio (1) Sulle edizioni tedesche dei Ragguagli si veda il diligente saggio di P. Stotzner, T. B. utid setti Einfluss auf die deutsche Litteratur, «Archiv fiir das Studium der neueren Sprachen und Litteraturen», voi. 103, 1899, pp. 134-40. Le stampe del 1641 e ’44 sono possedute dal British Museum; non esiste l’edizione del 1661 segnalata erroneamente dal Mestica (T. Boccalini e la letteratura critica ecc., Firenze, 1878, p. 125).

(2) Manca ancora una rassegna ragionata e completa degli imitatori del Boccalini; si possono tuttavia vedere, oltre il cit. lavoro del Rua (Per la libertá d’Italia), i seguenti: G. B. Marchesi in < Giornale stor. della lett. ital. >. voi. 27, 1896, pagine 78-93; A. Bulloni, ivi, voi. 31, 1898, pp. 377-8; F. Beneducci, Saggio sopra le opere del Boccalini, Bra, 1896; I. Masi, I Ragguagli di Parnaso, Roma, 1917; ancora il Belloni, Il Seicento, 2“ ediz., Milano, 1929. Sugli imitatori tedeschi cfr. il cit. lavoro dello Stotzner; sugli inglesi quello pure cit. del Brotanek; sulle inlluenze nella letteratura spagnuola il Romera-Navarro in «Bulletin hispanique» degli «Annales de la fac. de lettres» di Bordeaux, a. 56, 1934, pp. 149-158.

(3) Cfr. le annotazioni ai ragg. I, 18 e 90; II, 38 e 56.